20 luglio 2015

Diario di una (quasi) ex-aracnofoba

 

Fin da bambina ho sempre avuto una folle paura dei ragni. Il mio primo ricordo negativo risale a quando  ancora più bassa dei mobili della cucina, cucinando con mia mamma, lei mi chiese di passarle del prezzemolo, io lo presi, e aperta la mano per porgerglielo dentro c'era un ragno. Uno di quelli con le zampe lunghe e fine, un ragno ballerino. 

Nelle case fuori dove si andava ogni tanto, avevo sempre il terrore perchè inevitabilmente se ne trovavano, era un dramma per me, e i miei dovevano tentare opere di bonifica non sempre molto semplici. Ricordo un bagnetto esterno di una casa al mare dove c'erano sempre ragnatele con uova di ragno di cui ero terrorizzata. Facevo incubi con ragni che mi scendevano dal soffitto, mi sono portata avanti questa cosa fino alla gravidanza di Andrea. 

A quel tempo prestavo servizio civile volontario, ed eravamo a una giornata di formazione in una scuola. C'era un ragno non ricordo bene dove...qualcuno aveva già detto di schiacciarlo, io l'ho preso con un bicchiere e l'ho buttato fuori dalla finestra. Incredibile per me. Sono sempre stata convinta animalista ma con i ragni avevo un serio problema, e talmente tanta paura che chiamavo qualcuno perchè li eliminasse, io ero troppo impietrita... però col tempo avevo imparato a farli fuori anche da sola. Quella volta no, perchè pensai che non avrei voluto mai trasmettere questa cosa ai miei bambini. 

Ho pensato che per loro sarebbe valsa la pena almeno provare. E ha funzionato...Ora posso farcela! Posso sopravvivere a ragni che sbucano fuori dai panni appena ritirati dallo stendino in giardino. Nella casa al mare posso dormire sotto a un angolo dove viva un ballerino. Posso comunque prenderli e buttarli fuori, e non nel wc. Ai bimbi ho raccontato delle mie paure, e del mio percorso nel cercare di superarle. Non è che ci giochi felicemente insomma, ma è capitato di fare la mamma didattica con un ragnetto penzoloni tenendone la tela appesa alle dita, e di passarlo a loro. Con Andrea va liscissima, Gaia in generale non ama molto gli insetti ma a maggior ragione mi motiva ad essere tranquilla...chissà Jari cosa dirà quando verrà il momento.

Adesso che abbiamo il giardino e i ragni non mancano sono proprio messa a dura prova...ma insieme ai bimbi diventa più facile. Da quando viviamo qui abbiamo avuto modo di osservare alcuni ragni proprio da vicino, abbiamo molti crociati che ci vivono attorno, altre specie che è interessante cercare e scoprire, altre che non riusciamo proprio a identificare (il ragno della foto in alto ad esempio, se qualcuno lo conosce può illuminarci? :) e ai più grandi diamo anche un nome.

Questa è Mona, l'abbiamo guardata catturare prede tutto l'inverno, e ricorstruire pazientemente la sua enorme tela ogni volta che subiva un danno.

 Abbiamo seguito persino i giorni della muta, che per i bambini è stata estremamente affascinante...

 E adesso, nello stesso posto, Mona non c'è più ma le sue uova si sono schiuse....


...molto doulesco se vogliamo ;)  Nonostante i grandi passi avanti non sono ancora indifferente a questi preziosi animaletti, diciamo che i pomodorini non li raccolgo io...ma chissà, c'è ancora un pò di strada da fare, e se non ci fossero stati i miei figli forse sarei ancora ferma impalata a chiamare qualcuno...meravigliose metamorfosi della vita!

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